Il Generale Giulio Douhet, a cui è intitolata la Sezione di Loreto dell’Associazione Arma Aeronautica, fu sicuramente una mente eclettica promotore di tante iniziative, fu infatti il primo a proporre che venissero resi i più alti onori alla salma di un combattente caduto in guerra e non identificato.

Il 24 agosto 1920, infatti, Giulio Douhet, dalle colonne del giornale Il Dovere, testata di riferimento dell’Unione nazionale ufficiali e soldati, associazione da lui fondata, dichiarò:

 

 “Tutto sopportò e vinse il Soldato. Perciò al Soldato bisogna conferire il sommo onore, quello cui nessuno dei suoi condottieri può aspirare neppure nei suoi più folli sogni di ambizione. Nel Pantheon deve trovare la sua degna tomba alla stessa altezza dei Re e del Genio”

 

L’idea di Douhet varco i confini nazionale e iniziative analoghe furono attuate in altri Paesi coinvolti nella Prima guerra mondiale: i francesi e gli inglesi iniziarono a commemorare dall’11 novembre del 1920, nel secondo anniversario della vittoria e dell'armistizio di Compiègne che pose fine alla Prima guerra mondiale sul fronte occidentale.                                

Esattamente un anno dopo, gli statunitensi seppellirono la salma del soldato senza nome nel cimitero militare di Arlington presso Washington, accanto a quelle dei personaggi che hanno fatto la storia della loro Nazione.

 La proposta di Giulio Douhet venne accolta con entusiasmo dall’Onorevole Cesare Maria De Vecchi, capitano del Regio Esercito durante la Grande Guerra, il quale presentò in Parlamento, insieme al Senatore Del Giudice, un disegno di legge per la costruzione di un monumento per tutti i soldati morti in guerra.

 Il decreto sulla "Sepoltura della salma di un soldato ignoto" venne approvato dal parlamento del Regno d'Italia il 4 agosto 1921 all’unanimità e senza dibattito e come luogo della tumulazione fu scelto il Monumento a Vittorio Emanuele II, noto anche come Vittoriano o comunemente “Altare della Patria.

La scelta era motivata, oltre che dagli ampi spazi e dalla collocazione fisica del complesso monumentale che avrebbero permesso alla cittadinanza di accedervi facilmente, soprattutto dalla volontà dell’autorità politica di assegnare al Vittoriano un nuovo e solenne ruolo, unendo alla celebrazione e commemorazione del primo re d’Italia anche quella dei Caduti della Grande Guerra; in sintesi il Vittoriano divenne un monumento che celebrava insieme il più celebre primo cittadino italiano con il più eroico degli italiani, lo sconosciuto soldato che, con i suoi Resti mortali ivi tumulati, rappresentava il sacrificio della collettività per aver completato il sogno dell’Unità degli italiani.  

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